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Filippo Marmo

Sono sempre attento a ciò che ho di fronte: cose e persone che costringono la mia mente a viaggi immaginifici. Questa curiosità è l'elemento pregnante di ogni mia analisi, e da qui parto per tentare di riprodurre ciò che vedo, e ciò che voglio gli altri vedano.

 

Il desiderio di riprodurre le mie sensazioni attraverso le immagini in movimento, mi ha spinto a prendere la telecamera, che ad oggi è lo strumento con cui riesco ad esprimere tutto ciò che si muove all'interno di me stesso. Fatta l'esperienza su campo, dove ogni ripresa è permeata di tecnicismo e di “pulizia", ho sentito l'esigenza di andare oltre: arrivare alla sostanza di ogni cosa che sento e voglio riprendere.

 

Oggi la mia tecnica è finalizzata alla ricerca delle sensazioni e delle emozioni, all'analisi delle metamorfosi della vita e dell'uomo. Quest'ultimo osservato dapprima nell'insieme, poi nello specifico, dalla nascita alla morte. un lavoro atto a comprendere i motivi di ciò che accade con attento spirito di analisi, ma che pone in primo piano sempre le emozioni.

 

Seguo e vivo ogni piccolo passo di ciò che dirigo nelle riprese e spingo chi lavora con me a cercare l'essenza di quello che stiamo vedendo. Solo così riusciamo ad ottenere prodotti che dietro l'aspetto "televisivo" svelano il desiderio di arrivare nel profondo del telespettatore, facendogli rivivere le emozioni che hanno scosso la mia sensibilità e la mia creatività.

 

Una ricerca che ha come premessa la rivelazione quasi mistica della sostanza, ed è determinata da un'esecuzione tecnica che diventa sintesi armonica e fluida di ciò che viene osservato.

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